Ecco finalmente il tanto atteso JRPG per l’ammiraglia portatile di Nintendo : Bravely Default Flying Fairy. Il nintendo 3DS non è nuovo a questo genere di titoli, basta pensare alla collaborazione tra Nintendo e Atlus (Shin Megami Tensei IV ed Etrian Odissey IV) o con Namco Bandai (Tales of the Abyss), o dalla casa di Kyoto stessa con Zelda e probabilmente con un futuro Golden Sun. Tuttavia, in questo caso si tratta di una collaborazione con la famosa Square Enix, publisher dietro a grandi titoli come Final Fantasy, che propone un ritorno alle origini tramite Bravely Default Flying Fairy. Portato in occidente (e localizzato) grazie a Nintendo, questa nuova IP nasce dal team che nel passato si era dedicato alla creazione di Final Fantasy : The Four Heroes of Light su Nintendo DS. Con questa nuova IP il team reintroduce la formula di un JRPG classico caratterizzato dalle battaglie a turni (generi che al giorno d’oggi si vedono sempre più raramente, fatta eccezione di Pokémon della Gamefreak). Previsto per l’inizio del prossimo mese, e disponibile anche in una speciale limited edition con tanto di statuetta, non vi nascondiamo che potrebbe far parecchio gola a tutti i fan dei giochi di ruolo giapponesi, soprattutto i nostalgici.
Quattro cristalli elementali, pilastri del mondo minacciati da un presagio oscuro che rischia di distruggere tutto il creato. Con una trama che si ispira in particolar modo ai primi 5 Final Fantasy, comincia così la vicenda di Bravely Default Flying Fairy : un cristallo del vento inghiottito dalle tenebre durante un tradizionale rituale per la purificazione. La vestale del vento Agnès Oblige, sacerdotessa incaricata a mantenere viva la brillantezza dei cristalli con le sue preghiere, resta impotente nell’assistere all’oscuro spettacolo che vede sprofondare nelle tenebre il cristallo del vento : uno dei quattro pilastri del mondo. Allo stesso tempo anche gli altri tre (quello dell’acqua, del fuoco e della terra) subiscono la medesima sorte causando cataclismi naturali dovuti all’assenza dell’equilibrio fra i quattro elementi. Disastri che producono ad esempio immense voragini, come nel caso del continente centrale in cui un tranquillo villaggio nei pressi del regno di Caldisa : Norende sprofonda nei meandri della terra, uccidendo tutti gli abitanti. Per miracolo e per puro caso, l’unico sopravvissuto è uno dei quattro protagonisti della storia : Tiz. Agnès venuta a sapere della calamità non può restare a guardare mentre il mondo sprofonda nell’oscura. Decide quindi di partire per accertarsi dell’accaduto, nella speranza che le voci sulla voragine siano solo menzogne. Recatosi a Norende lo spettacolo del cataclisma si erge su tutto il paesaggio, tocca ad Agnès risolvere la situazione e ristabilire la luce nel mondo : risvegliando i 4 cristalli dalle fauci dell’oscurità. Durante la sua visita si incrocia per pura casualità con Tiz nei pressi della voragine, ritornato per piangere i suoi cari. Ma l’incontro fra i due è fin da subito perturbato dall’arrivo dei cavalieri alati (stirpe dichiaratosi contro il culto dei 4 cristalli, chiamato anticristallismo) che cercano di catturare la vestale : loro più acerrima nemica. Dopo essere fuggiti con successo, con loro si uniscono Ringabel, proprietario di un magico diario capace di predire il futuro, ed Edea, guerriera traditrice della stirpe dei cavalieri alati.
Con una trama un po’ sottotono nei primi momenti di gioco (causati da una certa frettolosità nel presentare i vari personaggi), ma per poi riprendersi con il passare delle ore, si notano parecchie analogie con le vicende dei tradizionali Final Fantasy. Ciò non toglie che l’intera storia sia stata molto elaborata e di un certo livello degno della “vecchia” Square Enix : caratterizzata da una longevità tipica nel genere JRPG che si attesta tra le 25 – 30 ore. Non solo una trama lunga e profonda, ma altri contenuti si uniscono per aumentare considerevolmente le ore spese su schermo. Lo streetpass e lo spotpass possiedono un ruolo fondamentale per la ricostruzione del villaggio di Tiz, in cui il giocatore sarà incaricato di riportare il paese (gestito con il secondo schermo tattile) al suo vecchio splendore ripopolandolo, ricostruendo le infrastrutture o affrontando le nemesi : mostri che appariranno mentre comunicheremo via online o in locale con gli altri giocatori. La ricostruzione del villaggio gioca un ruolo essenziale nello sbloccare gli attacchi speciali (in analogia con le special artes dei tales of) tramite negozi specializzati. Non mancano anche i negozi dedicati agli equipaggiamenti o agli oggetti consumabili. Alla lista dei contenuti su unisce anche la modalità Abilink che, tramite streetpass ma soprattutto spotpass, permette di legarsi ad altri giocatori al fine di condividere le abilità di supporto apprese. Questo permette in una maggiore versatilità dei personaggi senza necessariamente cambiare classe.
Ma passiamo ora a uno degli elementi più importanti di questo titolo : il gameplay dei combattimenti. Ebbene era da tanto tempo che non si vedeva nel mercato videoludico JRPG marchiati Square Enix caratterizzati da battaglie a turni. Se in più si aggiungono tutti quegli elementi che hanno abbellito ulteriormente i combattimenti come le evocazioni o gli attacchi speciali : il risultato è un titolo che tiene alto l’onore dell’universo creato da Square Enix nell’arco di vent’anni. Le abilità e le classi presenti sono lo specchio di un genere RPG tradizionale marchiato Final fantasy : dalle numerosi classi (come il mago nero, rosso, bianco, il guerriero, il ladro e così via), alle magie (rossa, bianca, nera, magilama ed evocazioni), agli equipaggiamenti (dai più famosi a base di Mithril a quelli più specifici) ed infine tutti gli oggetti consumabili conosciuti. Non solo elementi storici, ma anche un rinnovamento nelle battaglie di cui troviamo traccia anche nel nome del gioco. Stiamo parlando delle modalità brave e default, che aumentano esponenzialmente nuove strategie per abbattere i nemici. La prima si tratta di una modalità puramente offensiva che può essere attivata fino a un massimo di 4 volte in un turno, in cui il giocatore può impartire 4 comandi differenti come se eseguissimo 4 turni consecutivi.
Naturalmente usando questa modalità ogni turno sarebbe troppo facile ottenere la vittoria, per questo ad ogni attivazione non si potrà agire per il prossimo turno (se attivato una volta), per due turni (se attivato due volte) e così via fino a quattro. Tuttavia, la modalità default, che consiste nella classica mossa guardia diminuendo i danni subiti, accumulerà i turni in standby che potranno essere spesi nella modalità brave : permettendo di impartire i comandi nel turno seguente anche dopo aver effettuato ben 4 mosse. Imparando ad usare questi due sistemi si possono comporre strategie ben più complesse se confrontate ai tradizionali capitoli di Final Fantasy…ma se sfruttati nella maniera sbagliata può causare il game over quasi immediato in numerose circostanze, soprattutto contro i boss.
Insomma, Bravely Default è un titolo che va scoperto a fondo, e da una parte vorremo lasciare il piacere della scoperta senza spoilerare ulteriormente. Un titolo degno di acclamare la continuazione spirituale dei tradizionali Final Fantasy, creato con uno stile al dir poco divino (le ambientazioni sembrano disegnate su carta) accompagnate dall’eccezionale colonna sonora orchestrale composta dai REVO. Un titolo tradizionale ma allo stesso tempo moderno, Bravely Default : Flying Fairy non deluderà le aspettative dei più appassionati. Dopo il nuovo The Legend of Zelda : A Link between Worlds, Bravely Default si aggiunge alla line up dei titoli con un’eccellente qualità. Ma i complimenti vanno a Square Enix, che è stata capace di sviluppare un’esperienza che permette di rivivere quelle emozioni provate con i primi 10 capitoli di Final Fantasy.
P.S. : il titolo è totalmente localizzato nella nostra lingua, con la possibilità di ascoltare le conversazioni sia in lingua originale giapponese che in inglese.