Provato all’E3: Super Mario Odyssey

Che cos’è una console Nintendo senza un gioco di Mario? Non è una console Nintendo! Su Switch per ora c’è solo Mario Kart 8 Deluxe ma le cose cambieranno presto con l’arrivo di Super Mario Odyssey. Durante l’E3 di Los Angeles abbiamo avuto l’opportunità di provare un paio di livelli di quello che si prospetta essere uno dei titoli dedicati all’idraulico italiano più folli di sempre.

I livelli giocabili in fiera erano due, entrambe che abbiamo già potuto ammirare nel trailer del gioco: il deserto e New Donk City, una versione tutta particolare di New York. In totale abbiamo speso poco più di quindici minuti in compagnia di Odyssey, sufficienti per provare le novità e maturare qualche prima impressione sul primo Mario open world dopo Mario Sunshine.

Il livello nel deserto è quanto di più classico possa offrire un gioco di Mario in 3D. Sezioni platform, in cui salti e tempismo sono tutto e nemici da schiacciare. Nell’inventario di mosse del protagonista troviamo il tradizionale salto sui nemici e la schiacciata ma ci sono anche delle novità come il salto lanciato in avanti, che ci permette di muoverci molto rapidamente, e le mosse speciali legate a Cappy. Cappy è il nome del cappello di Mario che possiamo lanciare in diverse direzioni, ottenendo diversi risultati. Per prima cosa Cappy può venir usato come arma offensiva, in grado di eliminare i nemici sulla sua traiettoria. Ma possiamo anche usarlo come trampolino o per prendere il controllo di alcuni nemici. Ad esempio se decidiamo di usare Cappy su un Bullet Bill, entreremo nel suo corpo e potremo volare per il livello, con la possibilità perfino di farlo volare più rapidamente premendo il tasto Y. Le possibilità di utilizzare Cappy sono davvero molte e nella nostra prova abbiamo a malapena grattato la superfice di questa meccanica che, ne siamo sicuri, sarà usata in moltissimi modi diversi nel gioco definitivo.

Ovviamente una tale novità richiede qualche minuto per essere davvero compresa e sfruttata a dovere e infatti inizialmente ci siamo sentiti un po’ spaesati. Una sensazione passeggera che, col passare dei minuti, si è trasformata in voglia di sperimentare i limiti offerti dal gioco. Tra prendere possesso dei nemici, saltare sopra al cappello, interagire con PNG e addirittura trasformarci in corrente elettrica all’interno di cavi (in maniera analoga a Splatoon!) ci siamo davvero sbizzarriti con Cappy. La parola d’ordine è: provare. Le varie abilità di Cappy sembrano senza fine e alcune ci sono sembrate inutili ma solo perché, con tutta probabilità, non abbiamo scoperto come attivare un certo effetto.

I livelli giocabili, come dicevamo, erano due. Nell’ambientazione desertica ci siamo imbattuti inizialmente in un piccolo villaggio abitato da diversi personaggi amici, per poi passare a scalare piattaforme ed evitare strane bombe ad impatto, che generano un campo di energia che dobbiamo assolutamente evitare di toccare. Certo, ci ha decisamente spiazzato l’entrare in un tubo verde e comparire, completamente in 2D, come parte integrante del muro. In pratica esistono dei portali che trasformano Odyssey in un’esperienza 2D tradizionale, come sulla prima Nintendo. Un esempio classico di quella Nintendo difference che ci aspettavamo e che non ci ha deluso in questa produzione. Comunque, tutto sommato, il deserto ci ha offerto un’esperienza molto tradizionale, a cui siamo stati abituati sia su Wii che, più recentemente, su Wii U.

Le cose cambiano a New Donk City. Per prima cosa l’ambientazione è “realistica”, ovvero le persone sembrano persone e gli edifici non hanno nulla di cartoonesco. Solo Mario ha la solita apparenza e il mix è per lo meno sconcertante. Girando per la città andremo a caccia di monete, di lune verdi (che sostituiscono le stelle gialle) e aiuteremo i vari PNG compiendo piccole missioni. Ad esempio il sindaco ci incaricherà di scovare quattro musicisti sparsi per le viuzze della metropoli al fine di organizzare un concerto. La mappa del gioco ci nasconde volutamente passaggi segreti, zone discoste e collezionabili vari, rendendo di fatto l’esplorazione minuziosa una componente essenziale del gameplay di Odyssey. Ci siamo perfino imbattuti in un minigioco molto simile al vecchio Micromachines su Gameboy: guida dall’alto di una macchinina per raccogliere una luna verde! E dobbiamo citare il fatto che Mario può guidare diversi veicoli come ad esempio il Taxi o la Vespa!

Le nuove avventure di Mario su Switch sono solo all’inizio e sappiamo che le cose da fare saranno innumerevoli: la struttura sandbox unita a una valanga di segreti, sbloccabili, vestiti e curiosità varie assicurerà probabilmente ore e ore di divertimento. Nintendo EAD sta forse puntando a superare Super Mario Galaxy? Siamo assolutamente propensi a rispondere di sì…

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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