May’s Mysteries the Secret of Dragonville

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Il genere puzzlegame non è uno dei più gettonati degli ultimi anni, fatto salvo alcune particolari eccezioni. Pensiamo ad esempio a un Professor Layton con un successo senza precedenti, che conta numerose trilogie presenti sia sul Nintendo DS che l’attuale Nintendo 3DS in cui, a modo di novella, vengono narrate le avventure del professore e del suo fido aiutante / apprendista Luke. Ad ispirarsi su questo tipo di formula entra in gioco May’s Mysteries: The Secret of Dragonville, titolo che vede protagonista una giovane ragazza catapultata a scoprire i segreti di una cittadella alquanto bizzarra. Uscito dapprima su Nintendo DS nel corso del 2012, un porting è stato sviluppato successivamente per la piattaforma Steam di Valve, in particolar modo per PC Windows rilasciata sempre nel 2012, attualmente in sconto. Si tratta di un titolo piuttosto particolare che riprende fedelmente le meccaniche delle produzioni Level 5, una sorta di Layton-based da cui le vicende sono raccontate a modo di novella in uno stile cartonesco (meno anime della serie giapponese). La giovane eroina May è chiamata a risolvere oltre 270 enigmi composti da diversi stili di gameplay, e ad esplorare in ogni suo angolo la città di Dragonville.

1Durante una giornata in cui il sole risplende rigogliosamente, May e il suo fratellino Tery decidono id intraprendere una breve avventura a bordo di un’imponente mongolfiera. Durante il breve sorvolo al di sopra dell’oceano, una tempesta avvolge i piccoli malcapitati e il conduttore della mongolfiera, facendoli naufragare verso l’ignoto. Non appena la piccola protagonista riprende i sensi, si accorge di trovarsi nei pressi di un misterioso villaggio e, oltretutto, di essere sola. Trovata però una lettera da parte di Tery, si rincuora del fatto che il suo piccolo fratellino non si era disperso, tutt’altro, è andato a cercare aiuto nei pressi del vicino paese Dragonville. May, quindi, decide di ricongiungersi col fratello e cercarlo nella città, ma durante la ricerca, tra un enigma e l’altro, scopre alcune vecchie faccende dall’attuale sindaco in carica che potrebbero mettere in pericolo la vita del fratello, ormai scomparso nella misteriosa città di Dragonville. Una trama quindi piuttosto interessante, che terrà incollato l’utente per almeno una ventina di orette tra esplorazione e risoluzione degli enigmi principali, chiaramente non manca qualche bonus aggiuntivo. Il sistema di controllo è ripreso a pari dal Professor Layton, da cui gli spostamenti sono tramite le apposite frecce al fine di cambiare riquadro della mappa. Un click del mouse permette di interagire con l’ambiente circostante, tra cui l’avviare una conversazione con gli abitanti del luogo. Differenza però sostanziale che potrebbe caratterizzare o un pregio, o un difetto, è l’assenza della chainquest, vale a dire, enigmi legati fra loro. Nella fattispecie ogni indovinello sarà separato fra uno e l’altro, senza che quest’ultimo rilasci degli oggetti necessari per il successivo. Questo comporta una cascata di enigmi uno diverso dall’altro, a volte facili e a volte frustranti. Il problema di fondo, tuttavia, risiede nella varietà del gameplay in cui il sistema di risoluzione si ripete continuamente in molti enigmi, senza proporre una particolare varietà tra i 8-9 stili : sudokustyle, trovare gli oggetti su schermo, rythmgame, equazioni matematiche, domande di logica e via dicendo. In caso di difficoltà nel risolvere gli enigmi vengono in aiuto le Hits, che equivalgono alle monete presenti in Professor Layton che permettono l’ottenimento di consigli sulla soluzione finale.

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Ogni personaggio incontrato possiede una sua storia, un background, un passato particolarmente contorto. Il tutto verrà utile durante l’avanzamento della trama principale, in cui l’eroina dimostra un carattere generoso e altruista verso il prossimo. Ciò non toglie che le ambientazioni non rendono giustizia alla trama cupa e misteriosa, lo stesso discorso è applicato mutatis mutandis alla colonna sonora. Difficilmente il giocatore si sentirà immerso nelle sensazioni che vuole trasmettere la trama, la mancanza di “carattere” purtroppo si fa sentire già dalle prime ore di gioco.7 Lacunario anche la gestione dell’inventario degli oggetti, in cui l’assenza particolare delle chainquest porta a un semplice uso degli strumenti solo se un personaggio della città lo richiede. L’interazione con gli strumenti è quindi molto limitata, e non offre nessuna particolare varietà.

May’s Mysteries: The Secret of Dragonville è quindi un titolo composto da molti pregi ma anche da molti difetti. Il gameplay solido degli enigmi e la durata della trama va molto a sui favore, i misteri proposti e le problematiche sollevate porteranno May ad essere una vera e propria eroina sotto ogni aspetto. Tuttavia la scarsa varietà in alcuni elementi, come l’assenza di Chainquest o il limitato uso dell’inventario, o le non particolari adatte ambientazioni seguite da una colonna sonora appena sufficiente non vanno molto a suo favore. Per contro, è giusto consigliarlo a chi cerca delle avventure particolari a modo di novella Laytonstyle, che ha una particolare voglia e pazienza nell’affrontare cascate di enigmi, spesso complessi. Per i meno pratici, l’opzione difficoltà casual viene particolarmente in aiuto così da permettere di affrontare la trama senza necessariamente distruggersi per trovare una soluzione. Unica pecca alquanti limitante è l’assenza della lingua italiana, sappiate, quindi, che dovrete masticare bene l’inglese per affrontare senza problemi gli enigmi proposti.

 

 
 

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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