Cubot – The Complexity of Simplicity

Ci sono giochi come The Witcher 3, Fallout 4 e Metal Gear Solid 5, che offrono universi in cui il più piccolo dettaglio è curato a oltranza, che sono capaci di trasmettervi l’impressione di essere per davvero in un’altra realtà e in cui potete fare tutto e di più. E poi ci sono giochi come Cubot, dove l’esperienza si riduce all’essenziale… Nel mondo delle console, dominato da produzioni faraoniche, c’è veramente spazio per questo tipo di giochi?

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Vuoi cubare con me?

Cubot è un puzzle game già uscito su Steam, che è da ora disponibile anche su Xbox one. Il gioco propone una serie di livelli rappresentati con griglie più o meno grandi, a volte su più piani, formate a loro volta da zone rettangolari. Su di esse sono disposti dei cubi variopinti e con caratteristiche differenti, che il giocatore deve far muovere e corrispondere con un’area di destinazione dello stesso colore. Per ottenere questo risultato, il giocatore sceglie una direzione con lo stick sinistro del joypad; tutti i cubi si sposteranno allora in funzione della loro peculiarità: quelli standard si muoveranno di una casella nella direzione indicata dal giocatore, altri andranno in quella opposta, altri ancora rotoleranno di due caselle, e così via. I livelli possono inoltre contenere teletrasporti per raggiungere altre zone della mappa, interruttori che attivano ascensori e blocchi che spuntano dal suolo quando un cubo ci è passato sopra.
Il gioco è suddiviso in dieci missioni principali, che contengono 8 livelli ciascuna. Ognuna di esse propone un cubo con un nuovo comportamento o un elemento interattivo inedito che è disposto sulla mappa di gioco. La novità viene spiegata da schermate animate all’inizio della missione, in verità non sempre molto comprensibili. Per fortuna, il primo livello di ogni serie funge da tutorial e permette di padroneggiare rapidamente il funzionamento del nuovo elemento.

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Infine, per quel che riguarda le meccaniche di gioco, ogni livello può essere risolto in più modi, ma uno solo è considerato quello ottimale. Purtroppo, rifare i livelli per trovare la migliore soluzione non permette di ottenere niente di speciale – neppure un successo! – ma allunga soltanto l’esperienza di gioco. Inoltre, certi puzzle possono essere risolti in addirittura meno mosse che quelle associate al miglior punteggio.

Semplicità al cubo

Il termine che meglio descrive Cubot è di certo “essenziale”: non c’è nessun accenno di storia che spieghi il compito del giocatore, la grafica è ridotta al minimo indispensabile e il gioco offre soltanto due musichette più qualche effetto sonoro. Eppure, seppur semplice, la parte visiva è perfettamente adattata al prodotto e denota comunque un certo senso per l’estetica, soprattutto nella scelta cromatica. Lo stesso discorso si applica al sonoro: le musiche saranno anche poche, ma sanno essere discrete e non portano mai a esasperazione il giocatore. Probabilmente, lo sviluppatore ha preferito concentrarsi sui puzzle per offrire una sfida interessante e ben equilibrata. Visto il risultato, non ci si può di certo lamentare se l’estetica è passata in secondo piano.

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La cubatura del cerchio

Cubot è un gioco molto molto carino, che alla fine risulta piuttosto facile, anche quando si cerca di ottenere il miglior punteggio per un livello. Le ultime missioni sono di certo più impegnative, ma comunque fattibili fino all’ultimo livello, che è decisamente difficile e richiede del tempo per essere capito e risolto. Per essere chiari, il sottoscritto ha finito il gioco completo, con i migliori risultati possibili, in una decina di ore scarse. Proprio per questo, è altamente sconsigliato di usare gli aiuti proposti dal gioco o, peggio ancora, di consultare le soluzioni disponibili online.
Cubot non è forse particolarmente originale, ma denota comunque parecchio talento nella creazione dei puzzle, che sono proposti in un ordine di difficoltà crescente davvero ben bilanciato. Che siate appassionati o no di questa categoria di giochi, vale davvero la pena di darci un occhiata – soprattutto visto che il prezzo è irrisorio! – anche se gli amanti del genere lo troveranno probabilmente troppo semplice.
Infine, per tornare alla domanda posta nell’introduzione, la risposta è per forza positiva: Cubot è la dimostrazione che un buon concetto merita di essere sviluppato e che può offrire un’ottima esperienza di gioco, a prescindere dalla complessità del mondo che propone!

 

 

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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