Una delle esclusive che ha fatto più discutere negli ultimi anni, soprattutto al suo annuncio ben due anni fa al lancio dell’ultima console casalinga made in Nintendo. Bayonetta è uno dei brand nato delle menti dello sviluppatore Hideki Kamiya, papà di già famose produzioni come Devil May Cry, Viewtiful Joe, Okami, El Shaddai e il recente The Wonderful 101 (anche quest’ultimo esclusiva Wii U). Bayonetta 2, sequel del primo capitolo uscito per Xbox 360 e Playstation 3 nel 2008, è stato voluto, e di conseguenza, finanziato da Nintendo accordandosi con l’attuale detentore del marchio : SEGA. Sviluppato dallo storico team Platinum Games, il secondo capitolo della sexy strega è stato elaborato per sfruttare al meglio le capacità computazionali e grafiche dell’ammiraglia Nintendo : puntando su parecchi elementi come il quantitativo di oggetti su schermo, parecchi contrasti, esplosioni, azione frenetica nei combattimenti…all’anche indumento di Bayonetta, dando quella sensazione di “latex”, di aderenza al corpo snello e formoso della strega : nel suo colore tipico nero come lo era nel primo capitolo. Insomma si può quindi affermare che, effettivamente, gli elementi del brand siano stati fedelmenti mantenuti, migliorando il già fluido e frenetico gameplay con aggiunte molto interessanti, al nuovo taglio di capelli che, ammettiamolo, dona più carattere a Cereza.
“Did you miss me”?
Ciò che caratterizzò il capitolo precedente era la mole di fanservice, tipicamente giapponese, presente in ogni singola circostanza, sia nelle conversazioni che nelle mosse in combattimento. Una donna piuttosto lussuriosa e con un certo carattere in cui era già visibile nel prologo : camuffata da suora con una veste attillata molto discutibile al fine di attirare esseri divini per poi massacrarli, incominciando una vera e propria carneficina di angeli. Ebbene con Bayonetta 2 la situazione di fanservice non cambia minimamente : nel capitolo di introduzione il carattere tipicamente sexy della strega si nota dapprima nel suo vestito bianco estremamente scollato scelto per una sessione di shopping con il “trafficante di informazioni” Enzo, per poi aumentare al passaggio inaspettato alle scene dedicate al primo combattimento, nella fattispecie bellissima trasformazione in strega di Umbra in cui Bayonetta, spogliatasi nel vero senso della parola dai panni da “persona civile”, torna a massacrare gli esseri divini della terza sfera come lei sola è capace. Il ritmo del combattimento, scandito dal brano Moon River, accentua maggiormente lo stile sexy / erotico dell’oscura strega durante la battaglia, generando come lo scorso capitolo una sorta di climax crescente nell’azione frenetica dei movimenti di Cereza : come il fatto di roteare continuando a sparare follemente o colpire in una maniera discutibile gli avversari mostrando l’elasticità delle sue lunghe gambe, o all’arrivo di mostri celesti più maestosi e spettacolari . Insomma, un combattimento tradizionale per una strega di Umbra come Bayonetta, accompagnata questa volta dalla compagna e migliore amica Jeanne nel massacrare gli avversari divini, le due sanno farsi volere senza particolare difficoltà. Ma qualcosa va storto e, come già visto nei trailer, durante un’oscura evocazione (un’apoteosi) degli esseri infernali per uccidere definitivamente un boss celeste, Bayonetta ne perde inspiegabilmente il controllo in cui sfortunatamente Jeanne ne esce come vittima. Quest’ultima, risucchiata dalle forze infernali e trascinata all’inferno, lascia il corpo senza vita sul piano terreno, ma viene recuperato e conservatore al fornitore d’armi Rodin in modo che Bayonetta possa andare a cercare l’anima perduta dell’amica e ricongiungerla al corpo senza vita. Una trama di ricerca attende la famosa strega di Umbra per salvare la povera Jeanne dalle grinfie degli inferi, ma altre questioni più importanti di un certo peso si riveleranno durante lo svolgimento dei capitoli : come la presenza di uno sconosciuto e mascherato saggio di Lumen (ormai estinti) o di un giovane caparbio in grado di manipolare i poteri dei ricordi…o al ritorno del giornalista Luca ormai denominato affettuosamente “Chesire” da Bayonetta. Un concatenarsi di eventi lasceranno spazio a un evento molto importante in cui la Bayonetta, guardiana dell’occhio sinistro del mondo, è chiamata ad affrontare obbligatoriamente.
Effettivamente la divisione in capitoli permette quindi di affrontare parecchie questioni, approfondendo una vicenda decisamente più elaborata e corposa se confrontata al primo capitolo di Bayonetta. Una trama corposa che terrà incollato il videogiocatore per oltre una decina di ore, che tenderanno ad aumentare se contati anche il completamento dei Muspelheim (livelli bonus in cui vigono delle regole più complesse per vincere le battaglie), l’ottenimento di tutte le armi, le speciali outifit a tema Nintendo e via dicendo. A livello di contenuti ci siamo trovati davvero molto soddisfatti, soprattutto per il corposo numero di livelli (capitoli). Nominando i livelli citiamo anche quelli legali al livello di difficoltà, che riguarda in particolar modo la modalità storia. Il superamento di quest’ultima è permesso a discrezione dell’utente al livello normale o difficile, ma, per chi già conosce il brand, ben sa l’alta difficoltà dei combattimenti. Effettivamente il sistema di controllo richiede una certa prontezza per essere sfruttato al massimo mixando con maestrie le miraidi di combo attuabili.
“Let’s dance Boys !”
Frenetico, estremo, unico, questo è il gameplay di Bayonetta di cui il primo capitolo fece innamorare molti videogiocatori, un mix che rende il brand dei Platinum Games uno degli action più riusciti negli ultimi anni. Con Bayonetta 2 la formula non è stata per niente cambiata, anzi, è stata ulteriormente migliorata aggiungendo nuove circostanze, come le battaglie aeree in cui la sexy strega forgia delle maestose ali nere degne di Maleficent. Seppur in queste sezioni i controlli non vengono modificati, è indescrivibile la sensazione di combattere giganteschi boss volteggiando come se niente fosse tra un attacco e l’altro. Per non rendere la sessione troppo caotica, il giocatore deve solo attaccare o schivare le mosse avversarie, il controllo effettivo della traiettoria è gestito automaticamente. Seppur i moltissimi oggetti presenti su schermo, come la distruzione perenne di infrastrutture e via dicendo, l’utente dovrebbe sempre essere in grado di distinguere bene le diverse azioni dell’avversario : schivando sempre al momento propizio ed attaccare al momento giusto. L’azione sembra molto più fluida, più reale del primo capitolo, composta come precedentemente scritto da tantissimi elementi a schermo (un sottofondo praticamente costantemente dinamico) senza il minimo calo di frame percepibile ad occhio umano, a discapito dei test effettuati da Digital Foundry dimostrando l’instabilità sotto i 60 frame. Una componentistica tecnica davvero notevole, sia per l’ottimizzazione del frame che per la continua esplosione di colori durante le lotte contro gli essere di entrambi i regni. Una maestria nella gestione del codice che veramente spreme la console Nintendo al massimo delle sue capacità. Come in un recente direct, la presenza anche dei demoni come nemici oltre ai canonici angeli aumenta il numero di mostri presenti, di cui ognuno ha un proprio pattern da memorizzare, al fine di eseguire giustamente il sabbath temporale
“You want to touch me?”
Una delle mancanze del primo capitolo era la presenza di una modalità multiplayer, sia in locale che online, sopperita tuttavia con il sequel. Bayonetta 2 offre un’interessante modalità denominata “doppia apoteosi” (“tag climax”) che vede due giocatori cimentarsi in battaglie complesse e molto frenetiche. La possibilità di impersonare diversi coprotagonisti permette, inoltre, di controllare diversi personaggi che appaiono ingame : così da scegliere colui che è più vicino al proprio stile di combattimento. A titolo d’esempio la seconda strega di Umbra Jeanne, amica di Bayonetta, di cui le sue mosse sono praticamente piuttosto analoghe a quest’ultima…se non leggermente più goffa nella schivata. Tra il cast spicca anche il vecchio Rodin con mosse inedite e completamente diverse dalle due streghe di Umbra. Infatti la sua velocità è nettamente inferiore e la mancanza del sabbath temporale si fa parecchio sentire : un personaggio arduo da controllare ma che da soddisfazioni in battaglia se usato con maestria. Quello che però rende interessante e molto varia la suddetta modalità è la presenza di numerose sfide in cui ci si può cimentare, dettate da delle carte ottenute nella modalità storia. Quest’ultime conterranno ciascuna un obbiettivo e, scegliendone almeno sei, bisogna completarle al fine di vincere aureole o nuovi costumi. Le aureole chiaramente sono perfette da spendere nella Gates of Hell, il bar urbano gestito da Rodin precedentemente accennato, acquistando moltissimi accessori, lecca-lecca, nuove mosse o nuove forme, sbloccando tutti i contenuti disponibili.
Bayonetta 2 è un prodotto che, nel suo genere di appartenenza, rasenta praticamente la perfezione. Se già il primo capitolo era stato ben accettato dalla critica, il secondo ne aggiusta alcuni difetti migliorandone la formula. Il risultato ? La strega di Umbra torna quindi trionfante sulla purtroppo snobbata Wii U, un titolo che dona varietà alla line up proposta da Nintendo, un gioco che da solo giustificherebbe l’acquisto di una console che fatica ad attirare consensi. Bayonetta 2 è, e sarà, un action immancabile per chi ama il genere e, indipendentemente dal successo o meno delle vendite, rappresenta sicuramente uno dei migliori usciti negli ultimi anni. È difficile trovare un difetto in questo titolo, o meglio, ne ho trovato solo uno : era meglio con o senza i capelli corti? A voi l’ardua sentenza, per il sottoscritto, rimane un gran bel pezzo di strega in entrambi i suoi look. Bayonetta 2 è un must-have per i possessori della console e, per chi ha lo zoccolo duro di attenderlo per le console “next gen” è caldamente consigliato l’acquisto della casalinga Nintendo.