Anteprima: Assassin’s Creed Rogue

Assassins’ Creed ha bisogno di presentazioni? Si, se siete stati prigionieri nel profondo della giungla per gli ultimi 10 anni… altrimenti, no. Come ben saprete, quest’anno arriverà sui nostri schermi l’attesissimo Unity, ambientato nella Francia pre rivoluzionaria. Ma esce anche un altro Assassin’s Creed esclusivo per oldgen dal titolo Rogue. Noi abbiamo provato la sequenza 3 e 5 e siamo pronti per parlarvene!

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Vita di Shay

In Assassin’s Creed Rogue impersoniamo il templare Shay. Sappiamo che in passato ha fatto cose di cui non va per niente fiero e il giovane è alla ricerca di riscatto e redenzione. Per quanto abbiamo potuto vedere nella sequenza 3, Shay è convinto di lottare dalla parte del bene, cercando di mettere fine alla guerra franco-indiana che contrappone francesi ed inglesi per il dominio delle colonie nel continente nord americano. 03_TemplarVSAssassinCaptain_Watermark_GreyCiò che Shay vuole è solamente la pace. Lo troviamo quindi ferito e dolorante all’inizio della nostra versione di prova, sebbene prontissimo all’azione. La prima missione è molto semplice: dovremo infiltrarci in un fortino degli assassini, rimuovere il loro stendardo e uccidere il capitano. Cioè a cui non siamo abituati è che i nostri nemici sono scaltri e furtivi e più d’una volta rischiamo di farci impalare dalle iconiche lame celate degli assassini. Non si tratta certo della prima volta che Ubisoft ci mette dalla parte dei Cavalieri Templari, ma è la prima volta che ci rendiamo conto del potere degli assassini. In effetti durante alcune missioni dovremo fare attenzione non solamente alle classiche guardie che fanno i loro giri di pattuglia, ma dovremo specialmente guardarci le spalle da spie e assassini. Essi si trovano in nascondigli vari, come ad esempio cespugli, armadi e pagliericci. Il sensibile udito di Shay però ci è d’aiuto, visto che appena saremo in zona spia sentiremo degli insistenti sussurri e se useremo l’abilità dell’occhio dell’aquila avremo una comoda bussola a schermo che ci indica la direzione generale della spia. Utilizzando i nuovi dardi esplosivi sarà poi facile spaventare il bricconcello e farlo uscire allo scoperto. Qualche sapiente colpo di spada sulla giugulare e il gioco è fatto! Novità di questo Rogue sono i gas velenosi e la maschera anti gas. Oltre ai soliti dardi soporiferi e del furore potremo interagire con i gas racchiusi in alcuni bauli. Liberare il gas avrà sempre effetti molto utili per il giocatore, a patto che restiamo sufficientemente a distanza o che usiamo una rudimentale maschera antigas. Le possibilità strategiche aumentano di un po’ dunque, anche se sostanzialmente il gameplay rimane quello a cui siamo abituati.

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Alcune missioni richiedono azioni decise e rapide, per esempio impedire un’impiccagione richiede che attraversiamo velocemente un quartiere, ci infiltriamo nella zona dell’esecuzione per poi sparare alla corda del cappio. Fortunatamente, vista la zona d’azione, le cose non sono complesse. Le città che ho potuto visitare sono New York e Albany. La prima è una cittadina con edifici di al massimo due piani, strade in terra battuta e poca densità. Albany è praticamente un villaggio di pescatori bordo mare, quindi attraversarle è sempre un affare piuttosto rapido. Proprio nella sequenza 3 riotterremo (dopo averla perduta in qualche modo, suppongo) la nostra nave, la Morrigan. Esattamente come in Assassin’s Creed 3 e 4 dunque potremo metterci al timone della nostra nave per veleggiare, cannoneggiare e saccheggiare. Non siamo certo dei pirati, e tuttavia darsi agli arrembaggi è una possibilità. Proprio come in Black Flag dunque preparatevi a consultare la mappa del mondo per raggiungere la vostra destinazione, per individuare fortini da assaltare e navi da distruggere. Ancora presente la caccia ai cetacei, la raccolta di naufraghi e diverse zone divise per difficoltà. Ritornano anche le canzoni marinaresche cantate in modo piuttosto insistente dalla vostra ciurma, la possibilità di potenziare la nave (e anche di vestirla coi colori della Jackdaw) e di migliorare il nostro armamento. Possiamo dire tranquillamente che per il 90% dei casi, Rogue è identico a Black Flag, tranne ovviamente per la storia e l’ambientazione. Abbandoniamo i mari caldi e assolati del sud per navigare nel freddo nord Atlantico, tra ghiacci e volate di vento gelido. L’esplorazione marittima è proprio come la ricordiamo, con la sola differenza che ogni tanto dobbiamo improvvisarci rompighiaccio per navigare da un punto di mare libero all’altro. Arrivare troppo lenti significa vedere preclusa la possibilità di avanzare, quindi un po’ di rincorsa sarà sempre necessaria. Novità per quanto riguarda il combattimento navale non ci sono, tranne che dovremo di quando in quando affondare delle piccole navi incendiarie che, se lasciate libere, distruggeranno il nostro vascello in men che non si dica.

Spoiler alert!

Icesheet breaking sunset_Watermark_GreyDopo aver provato la sequenza 3 ci siamo addentrati nella 5. Cioè che sto per scrivere può essere tranquillamente considerato spoiler, quindi leggete con cautela. Incontreremo alcune vecchie conoscenze, come un giovane templare di nome Kenway (il padre di Connor di AC3) e un temibile Assassino al comando di una nave che ci ricorda parecchio il buon Achille, mentore del giovane indiano del terzo capitolo della serie. Capiamo insomma, come se ci fossero bisogno altre conferme, che questo gioco funga da prequel ad AC3. Kenway e Shay si rendono conto di un grave pericolo: gli assassini non sono alla ricerca della Mela dell’Eden ma di alberi. Questi alberi sono connessi ad alcune città del mondo in modo che manipolandoli essi possano distruggere suddette città. Entrambe le fazioni considerano questo potere molto allettante e quindi sono in lotta per controllare questi artefatti dei Precursori. Cosa accadrà dopo?

Tecnicamente

Assassin’s Creed Rogue, da me provato su Xbox 360, non si discosta molto graficamente dall’ultimo capitolo uscito l’anno scorso su oldgen. Ovviamente siamo abbastanza lontani dalle versioni nextgen di Black Flag e siamo lontanissimi da Unity. Ho notato che le ombre sono piuttosto grossolane, specialmente per quanto riguarda il soft shadowing. Alcuni piccoli bug grafici, come ad esempio un restauro di edificio che non cambia l’aspetto esteriore della costruzione, sono sicuramente da attribuirsi al fatto che ho testato una versione non definitiva. Nulla di cui preoccuparsi molto probabilmente! Come sempre il mare è la cosa meglio realizzata, con onde molto realistiche e paesaggi polari davvero suggestivi. Per quanto riguarda le città ho l’impressione (ma potrebbe essere anche soltanto tale) che la lunghezza di visuale sia leggermente aumentata rispetto al passato. Certamente la minore complessità degli ambienti urbani ha permesso al team di sviluppo di migliorare altri aspetti.

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Quanto lo aspettiamo?

Assassin’s Creed Rogue non è il titolo della serie che attendiamo con più ansia, semmai quello è Unity. Non perché esce su console oldgen ma anche perché non sembra offrire chissà quali novità rispetto ai vecchi giochi. Personaggi in parte già visti, location fin troppo familiari e gameplay solo marginalmente diverso. Rogue è dettato probabilmente dalla volontà di Ubisoft di non lasciare a bocca asciutta coloro che non hanno ancora acquistato una nuova console. Sembro fin troppo negativo quando invece non è così. Rogue ha le carte in regola per essere un buon titolo oldgen della serie Assassin’s Creed. Semplicemente non è Unity! Lo aspettiamo dunque con un certo interesse, pur restando fissati sull’altro Assassin’s previsto per questo 2014.

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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