The Witcher 3

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The Witcher 3 – Hearts of Stone

Torniamo nei panni dello strigo Geralt quest’oggi perchè è da poco uscita la prima grande espansione di The Witcher 3 (qui la recensione del titolo vanilla) intitolata Hearts of Stone. Nuove storie, nuovi cattivi, nuovi mostri e nuovi amori attendono il nostro eroe!

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Dalle fogne alla brace

Hearts of Stone comincia in modo molto tradizionale: Geralt, trovandosi per caso in un villaggio, trova un annuncio in una bacheca per un ammazzamostri. Incuriosito, il nostro si reca presso una regale casa in campagna in cui un eterogeneo gruppo di tagliagole lo incarica di eliminare un mostro che infesta le fogne di Oxenfurt, città a nord di Velen. The_Witcher_3_Wild_Hunt_Hearts_of_Stone_Trust_me_after_all_mirrors_never_lie_ENGeralt si butta a capofitto nell’orrendo pantano e tra un Drowner affettato e l’altro incontra una sua vecchia conoscenza, l’affascinante Shani. La ragazza, reduce dallo scontro con il terribile mostro, ci indica la direzione da prendere. Poco dopo Geralt si imbatte nel Principe Rospo, una sorta di omaggio alle fiabe tradizionali con un particolare molto diverso. Lungi dall’essere un simpatico anfibio da sbaciucchiare, il gigantesco e fetentissimo batrace è un mostro parecchio tosto da sconfiggere. Dopo molte fatiche, Geralt lo uccide, scoprendo che il rospo era davvero un principe tramutato in mostro! Peccato che un gruppo di impavidi sudditi del re non è particolarmente contento del nostro lavoretto di spadone e, approfittando della stanchezza dello strigo, lo prendono prigioniero. Risvegliatosi con un pessimo mal di testa nella buia cella di una nave, per il witcher sembra tutta una strada in salita…

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Non adatto ai novellini

Questo nuovo DLC, il primo a pagamento dopo i 16 “mini” DLC rilasciati da CD Projekt Red, è parecchio corposo. Una intera nuova zona della mappa, una decina di ore di gameplay, nuovi cattivi, mostri e personaggi fanno di questo pacchetto una golosa aggiunta per uno degli RPG più interessanti della storia recente. Un’espansione che osa cambiare un po’ le carte in tavola, aggiungere situazioni nuove e scavando un po’ nel profondo di Geralt e che generalmente ha una qualità, specialmente a lato narrativo, alto. The_Witcher_3_Wild_Hunt_Hearts_of_Stone_You_cheeky_bastard_RGBBisogna dire che le attività secondarie, tra side quest e contratti, non innovano quanto la trama principale. Molti mostri e banditi da saccagnare che tuttavia non propongono novità a livello di bestiario, accontentandosi di aumentare il livello di difficoltà. Proprio questa, la difficoltà, è il punto più dolente di Hearts of Stone. Io ho giocato al gioco base al livello di difficoltà più bassa, un po’ perché non avevo nessuna voglia di sfruttare appieno il sistema di pozioni e unguenti, un po’ perché un recensore di Joypad (che non lo fa di mestiere) raramente può permettersi il lusso di spendere settimane su un titolo. Ebbene, Hearts of Stone, che richiede almeno il livello 30 per Geralt, è davvero ostico. Nella mia partita ho iniziato a livello 34, con armi di una certa qualità e lo stesso ho sono morto moltissime volte già al primo boss, il maledetto Principe Ranocchio (per coloro che sono curiosi: una combinazione di schivate, Axii, Igni e tanta pazienza hanno sortito l’effetto sperato). Ma la difficoltà, seppure a livello più basico, è semplicemente troppo alta. Ogni mostro è forte, ogni boss è fortissimo, specialmente all’inizio della vostra avventura. Un problema, secondo me, che potrebbe alienare una parte di giocatori, quelli più rilassati che vogliono godersi la storia.

Tra patch e novità

The Witcher 3 è cambiato molto rispetto al nostro test iniziale. Le patch, rinasciate con una certa frequenza da CD Projekt Red, hanno limato e migliorato ogni aspetto del gioco, dai bug alla UI. La cosa che per prima salta all’occhio con la patch 1.10 e Hearts of Stone è la possibilità di equipaggiare 4 consumabili, dai precedenti 2, da usare al volo. Una bella comodità che ci evita la noia di passare dal menu degli oggetti, come sempre piuttosto lento ad aprirsi. Cinque i talenti novità che possono essere sbloccati nell’albero delle competenze: il più utile a mio avviso è la capienza aumentata dell’inventario! E non dimentichiamo l’arrivo dell’incantatore. Un nuovo artigiano in grado di potenziare grandemente le armature e le armi (a patto che abbiano 3 slot per le rune) e che fornisce bonus davvero molto interessanti che vanno dall’aumento dell’effetto dei Segni a diversi perks di combattimento e difesa.

Per quanto riguarda la grafica, rimane di prima qualità con le nuove zone davvero molto belle anche se non totalmente inedite. Qualche piccolo bug di troppo ha funestato la mia partita, come personaggi senza testa e mani, bug fisici e qualche IA un po’ troppo ballerina. Vista la frequenza (e la mole) di bugfix pubblicati da CD Projekt Red non ho dubbi che questi errorini verranno sistemati entro qualche settimana (pensate che per errore è stata pubblicata la versione beta su Xbox One di questo DLC, prima di essere frettolosamente patchata). Insomma, Hears of Stone è un buon DLC anche se, per me, davvero troppo difficile anche ai livelli di difficoltà più niubbi (per questo il gioco perde 1/4 di punto nella nota finale). Sistemato questo problema e gli sporadici bug, siete in presenza di una validissima aggiunta al capolavoro chiamato The Witcher 3.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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