I giochi survival esercitano un indubbio fascino sui giocatori. Se poi aggiungiamo al survival pure una modalità creativa, l’interesse è assicurato. Minecraft, ARK, Conan Exiles, Space Engineers… la lista si allunga ancora di parecchio. Non ci sorprende affatto che Craneballs abbia deciso di dire la sua con Planet Nomads, titolo attualmente in ealy access.

Schianto? Costruisco!

Planet Nomads ci offre la scelta se iniziare una partita in modalità survival o creativa. Quale che sia la nostra scelta, dovremo poi creare un mondo, magari inserendo un seed che ci piace in modo particolare, e iniziare la partita. In Nomads i mondi sono casuali e creati proceduralmente, questo significa che la mappa sarà diversa ad ogni nuova partita, garantendo un certo grado di freschezza. Quale che sia il mondo che esploreremo, tentando di fare nostro, inizieremo sempre la nostra partita atterrando in una capsula di salvataggio. Appena usciti, un nuovo mondo aspetta solo noi!

Fuori dalla capsula scopriamo un mondo dai colori vividi, che si estende tra prati e foreste tutto attorno a noi. Qualche strana bestia passeggia pigramente. Scopriremo solo più tardi che, mano a mano che esploriamo questo strano mondo sconosciuto, ci imbatteremo in zone nuove e diverse dalle precedenti. In ogni caso non abbiamo tutto il tempo del mondo perché, come in ogni survival che si rispetti, saremo confrontati con un ciclo giorno e notte che farà leva sulle nostre paure ataviche, invitandoci caldamente a crearci un rifugio. La differenza sta ovviamente nel come: in modalità creativa basterà entrare in modalità costruzione, aprire il menu degli oggetti e cominciare a impilare fondamenta, pareti, porte, capsule mediche e generatori per rendere la nostra permanenza più confortevole. In modalità survival invece dovremo sudarci ogni materiale, esplorando il pianeta alla ricerca di risorse. Ma raccogliere risorse non è sufficiente perché, come in Conan Exiles per esempio, dovremo pure pensare a nutrire e idratare il nostro PG. La morte rimane una compagna costante, visto che basta cadere da troppo in alto, finire nelle grinfie di qualche bestiaccia aliena o restare senza cibo per restarci secchi.

L’early access

Come detto, questo gioco è ancora in sviluppo e quindi più che una recensione, questa vuole essere una sorta di anteprima. Abbiamo iniziato a giocare a Planet Nomads qualche tempo fa e l’abbiamo visto maturare. L’aspetto grafico ci piace: i mondi sono coloratissimi e ispirati. Va detto che c’è un pop-in degli elementi piuttosto evidente, anche con il gioco impostato su ultra e con una GTX 1080Ti. Ma, piano piano, Nomads ha fatto progressi. La nostra prima partita, basata su una versione molto acerba, è stata un vero disastro. Frame rate terribilmente instabile e bug a tutto andazzo. Col passare delle settimane però il team ha fatto un buon lavoro d’ottimizzazione e ora Nomads riesce a girare in modo fluido anche se rimane piuttosto ingordo per quanto riguarda la potenza richiesta al PC.

Tiriamo le somme, Planet Nomads per ora non è entusiasmante. Gli oggetti costruibili non sono in gran numero e dopo un po’ ci stancheremo di esplorare mondi sempre diversi ma piuttosto monotoni. I Craneballs stanno mettendo notevole impegno nella loro creatura, visto i miglioramenti stabili e continui mano a mano che passa il tempo. Ora come ora però il titolo ha poco carisma, specialmente rispetto ad altri titoli simili che al lancio in early access avevano quel qualcosa in più che qui, purtroppo, manca. Rimane il fatto che il gioco è lungi dall’essere finito e che le cose potrebbero cambiare, in meglio, con l’avanzare del 2017. Lo terremo d’occhio.

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro