Mass Effect Andromeda

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Mass Effect Andromeda

La trilogia di Mass Effect è stata una delle rivelazioni della scorsa generazione. Dopo un primo capitolo narrativamente interessante ma ludicamente un po’ carente, i due seguenti hanno saputo catturare la nostra completa attenzione. Un universo complesso e vitale da esplorare, formidabili nemici da battere e durissime scelte morali da compiere. Tutto culminato con Mass Effect 3, il quale ci ha tenuti incollati alla sedia dall’inizio alla fine. Un’eredità pesante da portarsi sulle spalle per Mass Effect Andromeda?

 

Un viaggio di sola andata

Mass Effect Andromeda è ambientato nella galassia di Andromeda. Diverse arche zeppe di Asari, Turian, Umani, Krogan e Salarian, tutte le razze che abbiamo imparato ad apprezzare nella trilogia originale, hanno lasciato la Via Lattea alla volta dello spazio profondo. La missione dell’Iniziativa Andromeda è quella di trovare nuovi mondi da colonizzare, nuovi spazi per espandere la civilizzazione lontano dalle complicazioni della Via Lattea. A questo scopo, ogni arca è comandata da un Pioniere, uno per ogni razza. La missione dei pionieri è quella di esplorare e valutare interi sistemi potenzialmente abitabili al fine di trovare corpi celesti adatti a sostenere la vita. Dopo un viaggio di 600 anni, eccoci finalmente risvegliati dal sonno criogenico. Qualcosa però va terribilmente storto. La nostra arca si imbatte in una fitta ragnatela d’energia, il Flagello, che ne minaccia seriamente l’integrità strutturale. Di male in peggio, il gemello del protagonista resta in coma durante la delicata fase di scongelamento dalla stasi. Non c’è nemmeno il tempo di preoccuparsene troppo perché il Pioniere umano, nostro padre, ordina immediatamente una ricognizione sul pianeta più vicino. Le direttive sono semplici: valutare la superfice, indentificare potenziali forme di vita, non assumere atteggiamenti minacciosi con eventuali forme di vita intelligenti. Bene inteso, cinque minuti dopo un turbolentissimo atterraggio sul pianeta, ci imbatteremo nei Kett, umanoidi con pochissime buone intenzioni e armati fino ai denti. In seguito ad un durissimo scontro coi Kett e la scoperta dei resti di un’antica civilizzazione chiamata Relictum, il difficile ruolo del Pioniere passerà proprio a noi. La vera avventura nella galassia di Andromeda può finalmente iniziare.

Arrivare coraggiosamente laggiù dove nessun uomo è mai giunto prima

Vi risparmiamo gli intrighi politici e le lotte di potere in seno al Nexus, la nuova Cittadella orbitante di questo quarto capitolo. Principalmente il nostro compito è quello di ammassare risorse e colonie, in modo da poter rifornire il Nexus e la sua popolazione. Dal momento che le arche delle altre razze della Via Lattea non sono mai arrivate al rendez-vous e che le scorte alimentari ed energetiche sono agli sgoccioli, sta al Pioniere trovare tutto quello che serve per mantenere in vita 20’000 persone, la maggior parte delle quali ancora ibernate. A nostra disposizione abbiamo una nave, la Tempest, e un equipaggio formato da un eterogeneo gruppo di alieni. La storia principale ci poterà avanti e indietro per il sistema, facendo dapprima la conoscenza con una nuova razza aliena, gli Angara, di cui dovremo conquistare la fiducia. Gli Angara sono originari proprio del sistema che stiamo esplorando e combattono i Kett da molto tempo. Tutto sembra ruotare attorno alla tecnologia Relictum, che i Kett studiano ossessivamente. Le nostre peregrinazioni ci sveleranno i segreti dei Relictum e dei Kett, oltre a fondare nuove colonie per gli esuli.

Andromeda è un action RPG. Come in passato, tutto ruota attorno alla nave del protagonista, la Tempest. Essa funge da hub per le missioni principali e secondarie, ci permette di conoscere meglio (anche parecchio intimamente) i nostri compagni d’avventura e serve da mezzo di trasporto per spostamenti e scansioni dei vari pianeti. Ogni missione si apre con la scelta di armi, armature e compagi di team. La componente ruolistica c’è ed è piuttosto approfondita ma fondamentalmente questo è un gioco action. Possiamo scegliere quali poteri (biotici, tecnologici e via dicendo) potenziare, quali armi e armature sviluppare e creare. Possiamo potenziare il rover da esplorazione. Possiamo perfino specializzare i nostri compagni d’arme scegliendo quali tratti e abilità favorire. Tuttavia il cuore del gameplay è action: visuale in terza persona, un sistema di copertura, jetpack e schivate. Imbracciate le armi, ci ritroveremo a giocare un titolo d’azione piuttosto tradizionale. La scelta della tipologia di armi varia da fucili d’assalto, pistole, sniper e fucili a pompa che costituiscono il nucleo del sistema di combattimento. Non mancano di certo granate e poteri vari ma principalmente ci ritroveremo a sparare. I combattimenti sono nel complesso piuttosto piacevoli sebbene il sistema di copertura, che è automatico, non funzioni come dovrebbe in ogni circostanza, lasciandoci scoperti in momenti in cui l’azione si fa frenetica. Per ogni tipologia di arma troviamo diverse scelte, da raccogliere o da sviluppare nelle stazioni di ricerca, che sono ben differenziate tra loro. Anche per quanto riguarda le corazze, possiamo svilupparne di nuove e modificarle con modificatori che offrono dei bonus importanti da controbilanciare a dei malus. Il tutto ci permette di personalizzare Ryder, il protagonista, secondo il nostro stile di gioco e le nostre preferenze tattiche.

Una galassia di noia

Andromeda offre cinque pianeti esplorabili, qualche città e avamposto e il Nexus. A differenza dei primi tre giochi, in questo avremo delle ampie zone open world in cui portare a termine missioni principali e side quest. Dopo il primo contatto con la superfice potremo immediatamente esplorare la superfice a bordo del rover Nomad, usare dei punti di viaggio veloce, attivare missioni e raccogliere risorse minerarie. Al netto di missioni principali con un certo brio, in cui dovremo esplorare antiche costruzioni Relictum, infiltrarci in basi Kett e quant’altro, le missioni secondarie diventano ben presto una noiosa routine. Specialmente se il vostro stile di gioco è improntato al completamento al 100%, finirete impantanati in noiosi viaggi avanti e indietro per una mappa grande ma piuttosto spoglia. Che sia una giungla, un pianeta deserto o uno ghiacciato, c’è semplicemente poco da vedere. Qualche edificio in rovina, avamposti nemici che fungono da spawn point e poco altro. A rallentare ancora di più l’azione troviamo lo scanner, un aggeggio in grado di fornirci informazioni sulle nostre vicinanze. Spesso dovremo usarlo per scoprire i glifi Relictum, che si traducono in tediosi puzzle tipo Sudoku che devono essere risolti per attivare delle strutture. Fallire un tentativo spesso e volentieri significa venire immediatamente attaccati da dei nemici e dal reset del puzzle, costringendoci a ragionarci da capo.

Giungiamo quindi a uno dei punti che più pesano negativamente su Andromeda. La trama. Coloro che hanno giocato alla prima trilogia ricorderanno sicuramente l’ottima qualità narrativa. Premesse interessanti, personaggi ben caratterizzati, colpi di scena e script di ottima fattura. Specialmente Mass Effect 3 ha saputo coinvolgerci emotivamente, rendendoci cari tutti i membri del nostro team. Non troverete niente di tutto questo in Andromeda. Dopo qualche decina di ore di gioco non riusciamo nemmeno a ricordarci i nomi dei nostri compagni d’avventura talmente sono piatti e poco interessanti. La storia è al limite del banale, con i soliti nemici misteriosi, la solita civiltà perduta e delle vicende che urlano al cliché. A rendere le cose ancor peggiori sono le animazioni, specialmente facciali, al limite del bug che rendono ogni tentativo di renderli dignitosi una farsa. A livello narrativo, semplicemente Andromeda fallisce su tutta la linea, stillando noia e déjà-vu a profusione.

Tecnicamente parlando

Abbiamo recensito Andromeda su PC, con tutti i dettagli impostati su ultra. Il gioco non è graficamente da togliere il fiato ma la caratterizzazione di città e pianeti è sicuramente piacevole. I colori sono volutamente brillanti e cartooneschi, in netto contrasto con la trilogia originale. Può piacervi o non piacervi ma si tratta di una scelta cosciente. A livello di performances non abbiamo nulla da obiettare, Andromeda non si discosta mai da 60 fps granitici sul nostro PC di test (i5 6600k, 32GB RAM e GTX1070), dimostrando un buon lavoro d’ottimizzazione da parte di Bioware. Abbiamo anche provato il gioco su Xbox One (grazie, Xbox!) e non abbiamo riscontrato particolari problemi tecnici. Nonostante tutto però questo gioco visivamente non ci soddisfa, con ambientazioni spoglie e i già citati enormi problemi nelle animazioni. Più che il successore di Mass Effect 3 sembra un gioco creato da un team alle prime armi sul finire dell’epoca di Xbox 360 e PlayStation 3. Gravi mancanze e difetti a cui non possiamo in nessun modo soprassedere in un titolo tripla A prodotto da Bioware e pubblicato da Electronic Arts. Per fortuna l’IA non è completamente da buttare, con nemici in grado di sfruttare le coperture in modo decoroso e in grado di metterci in difficoltà di quando in quando. Per quanto riguarda l’IA dei nostri compagni di team, non siamo molto soddisfatti. Possiamo solo dire loro dove spostarci e chi attaccare, senza però poter dare comandi precisi riguardo a poteri e abilità, come invece era possibile fare in Mass Effect 3, sfruttando anche i comandi vocali con Kinect. La cattiva IA dei nostri compagni ci obbligherà a soccorrerli durante i combattimenti, dal momento che non si curano a sufficienza della propria incolumità. Per finire, Mass Effect Andromeda non è stato doppiato in italiano. Ci sono solamente sottotitoli da leggere e ne leggerete moltissimi visto che ogni personaggio, anche secondario, dispone di parecchi discorsi.

Concludiamo

Chi scrive è stato un grande fan di Mass Effect 2 e 3. Le aspettative erano piuttosto alte e Andromeda le ha deluse tutte quante. Il problema è che è un gioco profondamente mediocre pure per chi si accosta a questo franchise per la prima volta. Storia banale, difetti tecnici e un gameplay che funziona ma che non è esaltante. Nemmeno l’introduzione di una modalità multiplayer riesce a salvare il titolo, sebbene si tratti di un’aggiunta gradevole che vi terrà occupati per qualche ora. Siamo di fronte ad un gioco estremamente longevo, zeppo di missioni e quest secondarie che però sono qualitativamente deludenti. Un vero peccato, visto i precendenti di questa serie.

 

Ci piace

  • Gunplay
  • Longevo

Non ci piace

  • Storia noiosa
  • Animazioni
  • IA alleata
  • Potenziale sprecato
4.5

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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