Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto

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Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto

Dragon Quest VIII è sicuramente uno dei capitoli più amati della famosa serie Square Enix. Rilasciato inizialmente su Playstation 2 più di 10 anni fa, l’ottavo capitolo ha fatto breccia nei cuori di molti giocatori di quella generazione. Square Enix propone un remake sviluppato e distribuito inizialmente per Android e iOs, mentre in un secondo momento anche per Nintendo 3DS. Rilasciato in Giappone due anni fa, solo quest’anno è stato localizzato anche per l’occidente, a pochi mesi dalla distribuzione del settimo capitolo.

Dopo le avventure esplorative delle isole in Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato, Dragon Quest VIII non narra più di viaggi nel tempo ma racconta una storia inedita di un giovane gruppo di avventurieri alla ricerca di un malvagio giullare. Dhoulmagus è un potente mago che ha trasformato Re Trode in un mostro e sua figlia, la principessa Medea, rispettivamente in un cavallo, senza nessuna pietà. Da qui il nome de “L’Odissea del Re Maledetto”, che narra della caccia svolta dalla corte ambulante di Re Trode, trainata dal cavallo Medea, del malfattore che lanciò la maledizione. Con loro è presente il protagonista, un soldato sopravvissuto al sortilegio che affligge l’intero regno di Re Trode e Yangus, un ex ladro dal cuore tenero che desidera redimersi dai suoi piccoli furti. Durante il viaggio si aggiungono Jessica, una maga aristocratica e Angelo, un giovane templare Don Giovanni, entrambi spinti dal desiderio di vendetta per la perdita dei loro cari per le mani di Dhoulmagus. L’inizio dell’avventura è molto diretta e si conoscono a malapena le circostanze della maledizione che affligge Re Trode e sua figlia. Con il progredire dell’avventura si scoprono numerosi background, raccontati a modo di flashback, sui personaggi dell’eccentrico gruppo. La qualità narrativa era già ai massimi livelli nella versione Playstation 2, cosa che non viene cambiata nel remake per Nintendo 3DS. Anzi, sono state aggiunte alcune cutscene con tanto di approfondimento dedicato ad alcuni personaggi del cast secondario, tra cui diverse modifiche per alcune questioni marginali (a modo di sidequest). Citiamo infatti la nuova modalità fotocamera che permette di scattare screenshoot durante l’esplorazione del mondo di gioco. Funzionalità resa accessibile da Cameron, personaggio secondario situato a Porto Prospero, che domanderà all’utente di scattare specifiche foto per poi mostrargliele in un secondo momento. O la tradizionale ricerca della minimedaglie, ormai un marchio di fabbrica del brand Dragon Quest.

Le novità risiedono anche in altri settori che, grazie al Gimmick del secondo schermo, danno vita a nuove comode funzioni. Citiamo infatti la mappa sempre presente sul secondo schermo o la visualizzazione delle caratteristiche del gruppo durante le battaglie. Rimaste invariate, vale a dire a turni come nei classici JRPG, quest’ultime vantano anche di nuove opzioni come ad esempio il raddoppio della velocità delle animazioni (passando da 30 a 60 frame). Come già accennato il combat system non è differente dai classici Dragon Quest, è stato anche mantenuto il sistema a punti che sostituisce le canoniche classi. Ogni personaggio del gruppo è in grado di suddividere i punti specializzandosi in alcune armi, che possono anche essere intercambiate durante il corso del combattimento per un cambio repentino delle tecniche o incantesimi appresi in una specifica disciplina.

Insomma Dragon Quest VII: L’Odissea del Re Maledetto è un classico sotto ogni aspetto. La colonna sonora è la solita di sempre, di grande qualità ma con temi più oscuri ed epici in alcuni frangenti. Infatti si sposa perfettamente con il character design e le vicende narrate, creando un connubio coerente nel mondo raccontato dell’ottavo capitolo. Per non dimenticare il famoso stile di Akira Toriyama, quest’ultimo viene valorizzato valorizzato dalla tecnica del Cell Shading.
Ancora più lodevole è il lavoro di ottimizzazione e di sviluppo svolto Cygames delegati da Square Enix, dove la qualità visiva eguaglia le versioni mobile. Ricordiamo che Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto è stato previsto su dispositivi almeno 10-15 volte più potenti di Nintendo 3DS. Quest’ultimo tuttavia si difende molto bene prendendo nel complesso i suoi soli 12 GFlops teorici e l’ormai datato ARM11. Logicamente restano alcuni limiti fisici come la bassa risoluzione (800 x 240 pixel contro i QHD o Full HD dei dispositivi mobili moderni) e nel rendering di alcune texture, quali le pareti scalettate dovuti ai limiti hardware della portatile Nintendo. Piccolezze che si notano a malapena e non in tutte le sequenze di gioco, compensate da un frame molto stabile e meno problematico delle versioni mobile, che soffrono ad esempio della frammentazione di Android e una minore ottimizzazione della macchina (o problemi di throttling e autonomia complessiva). Seppur la qualità grafica/visiva risulta inferiore in confronto agli smartphone odierni e, a volte, anche in confronto a Playstation 2 per l’assenza dei bordi neri applicati ai personaggi, la qualità complessiva di giocabilità risulta comunque migliore su Nintendo 3DS. Proprio per la presenza di comandi fisici, un autonomia migliore e un secondo schermo pieno di informazioni utili e necessarie per l’esplorazione o per le battaglie.

La redazione è rimasta colpita fin da subito da questo remake proposto da Square Enix, il lavoro di adattamento di Cygames è lodevole.

Ci piace

  • Trama profonda e ben articolata
  • Un classico del genere JRPG
  • Peculiare e ben adattato per il secondo schermo

Non ci piace

  • Ben ottimizzato ma con qualche limite
  • Effetto 3D assente
5.25

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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