Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato

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Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato

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Dragon Quest VII per Nintendo 3DS è il remake ufficiale del settimo capitolo rilasciato nel 2000 per la prima Playstation. Inizialmente previsto ai tempi per il modello speciale di Nintendo 64, finalmente è la console Sony che si accaparrò l’esclusiva. Solo negli ultimi sei anni Square Enix ha sviluppato dei remake anche per le console portatili Nintendo, estendendo tramite la formula dei porting anche al mondo mobile (Android ed iOs). Disponibile da tre anni sul territorio giapponese, finalmente Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato è stato localizzato anche per il nostro mercato. L’uscita ufficiale è prevista infatti per questo mese. Ricordiamo, inoltre, che prossimamente un porting sarà disponibile sia per Android che per iOs, come per gli altri capitoli della serie. Fra i dieci capitoli di Dragon Quest, il sette è stato quello più venduto sulla piattaforma Playstation. È stato anche il primo a ritornare sul suolo occidentale dopo otto anni di assenza (1992-2000) e il primo dopo la trilogia della trama del IV, V e VI. Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato ripropone il settimo capitolo in una nuova veste grafica, incontri tramite sprite dei nemici e non più casuali, e via dicendo.

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dragon-quest-viiDragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato è un capitolo del brand molto particolare. Per chi non ha mai giocato alla versione originale, Frammenti di un Mondo Dimenticato racconta le avventure di tre giovani normali ragazzi chiamati a viaggiare nel tempo presso delle isole scomparse. Infatti i tre vivono nell’unica isola del mondo nei pressi dei villaggi di Baia Sardina e il regno di Estard. Tra loro vi è il principe Kiefer, che si è sempre domandato dell’esistenza di altre isole oltre alla loro. Grazie a quattro mistici manufatti sparsi sul territorio, i giovani riescono ad accedere alle rovine misteriose situate ad est di entrambi i villaggi. Solo loro sono in grado di controllare le diverse colonne della sala dell’unione che, completandole con dei frammenti puzzle, potranno viaggiare nel passato nelle isole perdute. Risolvendo i problemi del passato causati da mostri demoniaci, il nostro impavido gruppo permetterà l’emersione delle isole durante la loro epoca. La grande peculiarità della trama di Dragon Quest VII è incitare l’utente a scoprire il segreto dietro a tutte le isole scomparse. Durante i viaggi il giocatore raccoglie i frammenti puzzle necessari per viaggiare nel tempo. Si tratta di un concatenamento fra passato e futuro composto da parecchie storie in background, senza comprendere subito il vero nemico da sconfiggere. La cosa impressionante è la complessità della sceneggiatura, che riesce a raccontare tantissime storie composte da parecchi colpi di scena. Allo stile anime di Akira Toriyama, si aggiungono i sottofondi allegri e diversi buffi mostri tipici di un prodotto per i più giovani. Ed è proprio questa la particolarità di Dragon Quest, come la trama, da sola, trasforma le circostanze che solo un pubblico adulto riesce a comprendere. Lutti, abbandoni e certe espressioni con un determinato senso laterale non evidente da comprendere. Ma non ci dilunghiamo oltre, la storia va scoperta ed esplorata dall’utente. È proprio l’esplorazione fra isole del passato e le stesse emerse nell’epoca del presente al centro dell’esperienza di Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato.

dq7-3ds-pv_07-13-16La rielaborazione del mondo di gioco, rendendolo totalmente poligonale, vede anche una rivisitazione dell’intera UI. Seppur lo stile a turni delle battaglie rimane totalmente invariato, è innegabile come l’insieme sia tutto più bello se confrontato alla versione per la prima Playstation. Ma procediamo con ordine. I cambiamenti più evidenti è il mondo reso totalmente poligonale sotto ogni aspetto: nella mappa, nei villaggi e nelle animazioni dei combattimenti. I mostri non compaiono più casualmente come i più classici JRPG del passato, ma appaiono sotto forma di sprite su mappa. Inoltre ogni mostro possiede proprie caratteristiche e abilità peculiari, più varietà nelle abilità se confrontati col capitolo originale. Visivamente più bello, l’unica critica che solleviamo è la gestione del menù e della UI. Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato non è particolarmente user friendly. I cursori, le voci dei menù, la velocità di esecuzione anche della sola vendita degli oggetti è veramente legnosa, lenta e poco moderna. L’impressione è di un lavoro svolto per metà: una rivisitazione del mondo poligonale ma senza adattare particolarmente l’interfaccia di gestione. Un vero peccato, seppur non un difetto gravissimo.

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dq8-slime-knightPunti cruciali li troviamo sotto altri aspetti. Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato appartiene a quella generazione di giochi fine anni novanta ed inizio duemila. Fra i titoli analoghi troviamo i Final Fantasy VII, VIII e IX, JRPG di grosso calibro non certo semplicissimi da concludere. Dragon Quest VII non è da meno. Primo fra tutti l’inizio dell’avventura è piuttosto lento, può quindi annoiare per una generazione abituata a ben altre tempistiche. In secondo luogo l’esplorazione, la scoperta di segreti e la ricerca del seguito della trama. Non è evidente, il mondo di gioco è comunque vasto e, a volte, richiede un passaggio fra passato e presente, forse per qualche dimenticanza di frammenti. Non esiste un tutorial per ogni cosa, è il giocatore chiamato a risolvere i vari enigmi e scoprire i segreti dell’universo de I Frammenti di un Mondo Dimenticato.

Nel complesso Dragon Quest VII è un signor JRPG. Di alta fattura ai tempi della prima Playstation, non è da meno su Nintendo 3DS. Non manca nulla: combattimenti a turni, parecchi mostri, supporto streetpass, sistema delle classi, salvataggi rapidi, un mondo totalmente poligonale e via dicendo. È un buon remake, seppur avremmo desiderato una maggiore rielaborazione dei menù e un adattamento alle UI comode odierne. Il titolo è totalmente localizzato in italiano, e ci sentiamo in dovere di consigliarvelo.

Ci piace

  • Il ritorno di un grande classico
  • Mondo poligonale ben creato
  • Tutto quello che si può chiedere da un JRPG

Non ci piace

  • UI non praticolarmente user friendly
  • Sporadici cali di framerate
  • Non semplice per alcuni utenti
5.5

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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